Il secondo episodio di “Fischio d’inizio” ha un tema molto particolare: è il 6 febbraio 1988, siamo allo Chicago Stadium. È la notte del celebre Slam Dunk Contest dell’All-Star Game NBA. Sugli spalti ci sono più di 18.000 spettatori in attesa di assistere a qualcosa di straordinario. In campo, Michael Jordan sfida Dominique Wilkins, e in palio non c’è solo un trofeo: c’è l’immortalità.
Jordan parte dalla linea di fondo campo. Corre, accelera, si stacca da terra e… vola. Quattro metri di aria, il braccio teso verso il canestro, le gambe aperte e quella lingua di fuori diventata simbolo del suo stile inconfondibile. Quando schiaccia, il palazzetto esplode: quella non è solo una schiacciata, è una dichiarazione. Jordan si è appena consacrato come l’uomo che sapeva volare.
La storia di quella notte, e di tutta la carriera di MJ, è raccontata nel libro “Michael Jordan. L’uomo che sapeva volare” di Carmine Aymone, disponibile dal 18 marzo che sarà presentato con altri volumi il 2 Aprile presso la Feltrinelli di Piazza dei Martiri: la Garrincha editori in quella occasione presenterà la collana Basket Monster con 5 uscite. Un viaggio tra schiacciate, vittorie, momenti indimenticabili e retroscena che trasformano il numero 23 dei Chicago Bulls in un’icona immortale.
Ma non finisce qui! Ne parliamo nel podcast “Fischio d’Inizio” (curato da Giacomo Maraucci e Alex Jozzi) su Run Radio, per un approfondimento esclusivo con i dettagli più curiosi e l’intervista al critico musicale e cronista del Corriere del Mezzogiorno Carmine Aymone (qui in una foto di Riccardo Piccirillo).