La Open Week è uno degli appuntamenti centrali dell’attività di un ateneo. E l’università Suor Orsola Benincasa non fa eccezione. Lunedì 24 febbraio è cominciata una maratona di incontri, lezioni (ben 50) e visite guidate per far scoprire ai maturandi il mondo Suor Orsola. È il primo passo per mettere un piede nel proprio futuro e per aprire ai possibili nuovi iscritti una finestra sul mondo del lavoro che comprende conoscenze che vanno dal green marketing alle nuove tecnologie.
Un’iniziativa di successo, certificata dai numeri: oltre 500 studenti delle scuole secondarie, non solo campane, hanno ‘battezzato’ la 19esima edizione del tradizionale appuntamento con l’orientamento alla scelta del percorso universitario che al Suor Orsola sarà aperto fino a venerdì 28 febbraio.
A che cosa si deve questo risultato? Probabilmente alle modalità innovative del suo svolgimento (come le ‘pillole’ di lezioni sugli argomenti più attuali: dall’intelligenza artificiale alla sostenibilità economica ed ambientale) ma anche e soprattutto alla presenza di simulazioni guidate ai test d’ingresso per l’iscrizione al prossimo anno accademico.
Run Radio ha intervistato alcuni dei protagonisti dell’Open Week per conoscere gli obiettivi e le finalità.
La prima intervistata del nostro servizio è la prof.ssa Paola Villani, direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche e componente del Senato Accademico. “L’Open Week è uno strumento di conoscenza, un’occasione di mettersi alla prova”, ci ha detto.
Tra i docenti coinvolti nelle lezioni c’è Stefano De Luca, delegato del Rettore per la Comunicazione e presidente del Corso di Laurea Magistrale in Lingue che ha tenuto nella giornata inaugurale una interessante lezione dal titolo “Come siamo arrivati a Chat GPT? Breve storia dell’intelligenza artificiale” per il corso di laurea in Lingue e culture moderne.
Anche a lui abbiamo chiesto lumi sul caso che sta dividendo ottimisti e catastrofisti: nata negli anni ’40 e formalmente battezzata nel 1956, l’Intelligenza artificiale generativa ha origini parallele alla rivoluzione digitale. Da allora, ha vissuto fasi di crescita e declino: inizialmente dominata dall’approccio logico-simbolico, si è evoluta con il Machine Learning, sfruttando grandi quantità di dati per ottenere straordinari successi. Oggi si modellizza il linguaggio stesso, aprendo nuove opportunità e rischi.
Ultimo intervistato del nostro podcast è il professor Federico Marazzi, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici che, sempre lunedì 24, è intervenuto sul tema “Il Medioevo prossimo futuro” per il corso si laurea in Scienze dei Beni Culturali: turismo, arte, archeologia. Marazzi ha raccontato perché il Medioevo parla al presente e come cerchiamo di capirne le identità.
Per saperne di più basta ascoltare il nostro podcast.
Redazione Uniworld